Internet e sessualità
Flirtare, innamorarsi, guardare film porno: la curiosità nei confronti della sessualità fa parte del divenire adulti. Le informazioni non vengono date solo in famiglia e a scuola, ma anche attraverso Internet. Sulle reti sociali si cerca di fare nuove conoscenze e ci si può scambiare messaggi sexy chattando. In questo modo però, la naturale curiosità può trasformarsi in un rischio: i contenuti pornografici possono turbare o trasmettere un’immagine distorta della sessualità. E un selfie erotico può essere diffuso rapidamente in rete. Dialogare con i figli in modo tranquillo, adatto alla loro età e accompagnarli mostrando comprensione è fondamentale per permettere un sano sviluppo sessuale e l’acquisizione di una buona capacità di giudizio.
Buono a sapersi
Sessualità ed educazione sessuale nell’era digitale
Il ruolo che prima svolgevano riviste giovanili come «cioè» è oggi assunto sempre più spesso da Internet. ll Web rappresenta un importante mezzo di educazione sessuale per i giovani. «Posso rimanere incinta facendo petting?» «Cosa posso fare per aumentare il piacere durante il sesso?» «Sono sporca quando ho le mie cose?» «La prima volta si sanguina?» «Cosa faccio se non ho un’erezione?» «Perché fa male quando faccio sesso con il mio ragazzo?» «Posso prendere l’AIDS tramite i baci?»
Queste sono alcune delle domande che i giovani pongono sulle piattaforme di educazione sessuale. Digitare queste domande in forma anonima su Internet è spesso più semplice che porle di persona durante una discussione.
Inoltre oggi gli influencer su Instagram, TikTok e YouTube, in blog e podcast trattano apertamente il tema della sessualità. Tutto viene tematizzato: dalle caratteristiche anatomiche degli organi sessuali, passando per la contraccezione e le differenti pratiche sessuali fino ai miti legati al sesso (p. es. sull’imene).
Ma è vero che, proprio a causa di Internet e considerata la popolarità di piattaforme d’incontro come Tinder o Grindr i giovani d’oggi sono ipersessualizzati? Sembra infatti questa l’opinione predominante nel dibattito pubblico, dove spesso e volentieri si utilizza il termine «generazione porno». Tuttavia, studi recenti tracciano una realtà diversa. In un’intervista al «Tages Anzeiger», Annamaria Colombo, professoressa alla Scuola universitaria professionale di lavoro sociale di Friburgo e co-responsabile dello studio «Sesso, relazioni... e te?» (2017), ha affermato che oggi i giovani dispongono di buon senso e danno grande importanza sia a un avvicinamento progressivo alla sessualità sia all’intimità, alla scelta del partner nonché all’attesa del momento e dell’età giusti. Inoltre, sono in generale molto sensibili e coscienti di sé stessi e della propria sessualità.
Una serie di studi in Germania che raccoglie dati su un arco di quarant’anni mostra che oggi la prima volta avviene non solo più tardi ma generalmente all’interno di una relazione stabile. Nove giovani su dieci fanno ricorso a contraccettivi (Scharmanski & Heßling, 2021).
In Svizzera i dati mostrano un andamento simile: secondo lo studio HBSC 2018, dei ragazzi tra i 14 e i 15 anni ad avere già avuto rapporti sessuali è il 17,1 per cento. Per le ragazze la percentuale è dell’8,9 per cento. Se per i ragazzi i rilevamenti sono rimasti relativamente stabili dal 2002, per le ragazze i sondaggi svolti nel 2014 e nel 2018 hanno evidenziato una diminuzione.
Selfie erotici e pornografia
Anche i video porno e la voglia di presentarsi in modo sexy fanno parte della realtà sessuale dei ragazzi. I selfie erotici sono una forma di comunicazione sia all’interno di una relazione che per flirtare o esplorare la propria identità (sessuale). L’importante è che i giovani sappiano quali rischi sono legati a questa pratica e in quali casi anche i minorenni possono rendersi punibili penalmente:
Il sexting (termine derivante dalla fusione delle parole inglesi «sex» e «texting») designa l’invio di messaggi o selfie erotici (immagini o video di nudi o pose provocanti) attraverso piattaforme quali Whatsapp, Snapchat e Facebook o per e-mail. In queste rappresentazioni i giovani si rifanno non da ultimo a celebrità e star che sulle reti sociali o in videoclip si rappresentano in abiti seducenti e in pose lascive (→ Immagine & autorappresentazione). Di regola il sexting resta circoscritto a una relazione intima e vuol essere una prova d’amore o un tentativo di abbordaggio. A volte però questo tipo di contenuti è inviato a tutta la cerchia di amici per «scherzo», per testare quanto si è desiderabili oppure come prova di coraggio o su pressione.
La coazione è perseguibile e sussiste quando una persona è messa sotto pressione e costretta a compiere una determinata azione. Ad esempio quando qualcuno scrive: «Mandami una foto di nudo o tra noi è finita.» Oppure: «Ma tu mi ami, no? Provamelo e mandami una foto in biancheria sexy.» Sono sempre più frequenti anche i ricatti con foto e video erotici. In questi casi si parla di sextortion. Maggiori informazioni su questi atti perseguibili penalmente sono disponibili nella nostra rubrica → Aggressioni sessuali online.
La pratica del sexting è particolarmente diffusa tra i più grandi: nello studio James 2022, il 25 per cento dei giovani tra i 18 e i 19 anni ha indicato di aver già inviato foto provocanti di sé. Nella fascia di età dai 12 ai 17 anni, questa percentuale scende tra l’1 e il 18 per cento. Le ragazze ricevono (45 %) e inviano (14 %) un numero maggiore di contenuti legati al sexting rispetto ai ragazzi (38 % e 11 %).
Il rischio maggiore del sexting sta nel fatto che le foto e i video intesi solo per qualcuno in particolare possono essere invece diffusi. La sofferenza psicologica per le vittime è tanta: oltre a vergognarsi, spesso si addossano la colpa. Subiscono un abuso della fiducia concessa e si sentono il bersaglio di scherno e stigmatizzatizzazione. La situazione è resa più complicata dal fatto che i contenuti si diffondono rapidamente ed è molto difficile cancellarli.
Grazie a Internet, la pornografia è diventata estremamente accessibile. È quindi aumentato il rischio che bambini e giovani visualizzino involontariamente contenuti pornografici che possono turbarli o trasmettere loro un’immagine distorta della sessualità. Da uno studio delle università di Münster e Hohenheim (2017) è emerso che quasi la metà degli intervistati tra i 14 e i 20 anni ha già visto pornografia dura online. Secondo l’inchiesta, nella maggior parte dei casi i giovani entrano in contatto per la prima volta con contenuti pornografici a casa, spesso quando navigano in Internet con gli amici. Il 60 per cento delle ragazze e il 37 percento dei ragazzi hanno inoltre dichiarato che questo contatto è avvenuto involontariamente, per esempio perché qualcuno ha mostrato loro dei contenuti o perché vi si sono imbattuti per caso.
La pornografia è vietata e perseguibile quando vengono prodotte e diffuse rappresentazioni di atti sessuali con minori. Anche le immagini che ritraggono minori nudi o parzialmente nudi possono essere considerate come pornografia. E anche il porno con animali è illegale. Chiunque ha questo tipo di video sul proprio smartphone o lo diffonde (anche se apparentemente solo per scherzo o nel quadro di una challenge) si rende perseguibile.
Pornografia
La pornografia è sempre perseguibile quando mostra atti sessuali con minori o animali. I giovani sono perseguibili ad esempio se diffondono tali rappresentazioni nei gruppi WhatsApp o se non le cancellano dallo smartphone.
Selfie erotici e sexting
Bisogna sempre prestare attenzione ai selfie e ai video erotici. Non si tratta solo del rischio che foto e video vengano diffusi e improvvisamente visti da persone per cui non erano destinati.
Alcune azioni sono addirittura perseguibili penalmente! Quando dei minorenni compaiono in foto e video nudi o in scene di masturbazione o atti sessuali, tecnicamente si tratta di pornografia infantile. La produzione, il consumo, il possesso e la diffusione di materiale pedopornografico sono fondamentalmente proibiti.
Tuttavia, come per il sesso consensuale, anche per il sexting esistono delle eccezioni per i giovani. I seguenti aspetti sono importanti (art 197, cpv. 8bis CP):
- I minorenni si conoscono personalmente (dunque non unicamente tramite social media o piattaforme di incontri);
- la differenza di età non eccede i tre anni;
- lo scambio degli scatti o dei filmati avviene volontariamente e consensualmente;
- chi invia gli scatti o i filmati non dà o promette alcuna rimunerazione.
Ma i minori possono ancora rendersi penalmente perseguibili, per esempio:
- Se un diciassettenne manda una foto del suo pene a una ragazza senza chiederle oppure condivide un selfie pornografico nella chat di classe può essere perseguito penalmente.
-
Un diciannovenne che riceve una foto di nudo dalla sua ragazza quindicenne può ancora essere perseguito penalmente, anche se lei gliel’ha inviata di sua spontanea volontà. In questo caso, a essere determinanti sono la maggiore età del ragazzo e la differenza di età di oltre tre anni
.
Cosa si sa del consumo di pornografia tra i giovani?
Crescendo, gli adolescenti sviluppano una curiosità naturale per tutto ciò che è legato alla sessualità tra cui anche le rappresentazioni pornografiche. Non è semplice formulare dichiarazioni scientificamente fondate in merito al consumo di pornografia. In Svizzera e anche a livello internazionale gli studi esistenti sull’argomento sono pochi e difficili da comparare. D’altronde, il tema è ancora considerato tabù e questo si riflette nelle risposte ottenute.
A seconda dello studio, il primo contatto con la pornografia avviene ad esempio tra gli 11 e i 14 anni e per i ragazzi tendenzialmente prima rispetto alle ragazze. Inoltre, più spesso nel caso delle ragazze, questo primo contatto non avviene in modo attivo bensì involontario quando ad esempio qualcuno invia del materiale pornografico nei gruppi WhatsApp o quando video porno vengono mostrati tra amici.
Nello studio svizzero JAMES, il 19 per cento dei giovani tra i 12 e 13 anni (ragazze e ragazzi) dichiarano di aver già visto un video porno. Tra i 14 e i 15 anni la percentuale è del 44 per cento, tra i 16-17 anni del 61 per cento e tra i 18-19 anni del 78 per cento. In tutte le fasce di età si nota nuovamente la differenza tra i sessi: circa tre quarti dei giovani di sesso maschile hanno già visto un video porno mentre per le ragazze è solo una su tre.
In Svizzera non si dispone di dati sulla frequenza del consumo di pornografia da parte dei giovani. In un’inchiesta tedesca, il 10 per cento delle ragazze e il 33 per cento dei ragazzi tra i 14 e i 20 anni hanno dichiarato di guardare video porno almeno una volta al mese (Quandt & Vogelgesang, 2018). In media, le ragazze interrompono il video dopo un minuto mentre i ragazzi lo guardano per circa 11 minuti.
La preoccupazione continuamente espressa in tutti i media sulla possibilità che la grande quantità di pornografia disponibile su Internet possa portare a una sessualità sregolata e a idee e aspettative errate rispetto alla sessualità realmente vissuta non è confermata da alcuno studio. I risultati mostrano piuttosto che (Matthiesen et al., 2011; Schmidt & Matthiesen, 2011; Winter, 2023):
- i giovani sono assolutamente consapevoli che i porno sono inscenati e differenti dal sesso reale;
- i ruoli di genere rappresentati sono oggetto di riflessioni critiche;
- le ragazze utilizzano i porno tendenzialmente nel contesto di coppia (eterosessuale) e ritengono che talvolta il contenuto sia istruttivo; Al contempo dichiarano che non si lasciano convincere a provare le pratiche viste nei porno e non vengono nemmeno costrette a farlo.
- i video porno duri, insoliti, ripugnanti o addirittura illegali tra i ragazzi sono utilizzati soprattutto a fini di prova di coraggio o competizione. Per il consumo proprio, ad esempio per la masturbazione, vengono preferiti video porno regolari.
- non è stata comprovata nessuna tendenza al consumo di rappresentazioni più dure o all’esercizio di pratiche sessuali estreme;
- il rischio o la paura di sviluppare una dipendenza è ben presente tra i giovani ed è oggetto di riflessione
→ Dipendenza da Internet
Consumo di pornografia: opportunità e rischi
Il tema della pornografia viene spesso presentato come qualcosa di prevalentemente negativo. Considerata la vita reale dei giovani e la loro curiosità occorre un dialogo più aperto. Ecco quindi una panoramica delle
opportunità e dei rischi legati al consumo di pornografia:
- il porno permette di ampliare gli orizzonti sessuali (da soli o con un partner),
- i giovani usano il porno come lezione pratica per acquisire nuove conoscenze su pratiche e preferenze sessuali. Ciò può ripercuotersi positivamente sulla fiducia in se stessi in materia di sessualità;
- la pornografia rappresenta una grande varietà di corpi e genitali. Questo può favorire l’accettazione del proprio corpo;
- per i giovani che non si riconoscono nella norma eterosessuale, il porno può essere d’aiuto nella scoperta del proprio orientamento.
- conseguenze legali (cfr. sezione precedente: «Pornografia e sexting: in quali casi sono perseguibili i giovani?»);
- i porno sono spesso incentrati sul piacere maschile e sull’orgasmo. Questo limita l’apertura a un’esperienza sessuale variegata e alla comprensione di tutto ciò che è incluso nella sessualità;
- le rappresentazioni pornografiche possono cementare gli stereotipi di genere e trasmettere presunti ideali di bellezza;
- nei porno non compaiono aspetti normali della realtà sessuale come le disfunzioni erettili o la mancanza di desiderio. Questo può portare a caricarsi di ansia da prestazione.
- il consumo eccessivo di porno può portare a comportamenti sessuali a rischio (p. es. rapporti non protetti), a cambiare più spesso partner sessuali e a una maggiore probabilità di esercitare o subire violenze;
- la pornografia può esercitare una forte attrattiva e a determinate circostanze creare dipendenza.
→ Dipendenza da Internet
A cosa prestare attenzione?
- Solo perché su Internet si discute spesso di sessualità, non significa che tutti i contenuti siano affidabili. Quando ad esempio Kourtney Kardashian decanta le virtù delle caramelle gommose alla frutta per una vagina profumata, è lecito avere qualche dubbio.
- Al punto «Ulteriori informazioni utili» trovate alcuni esempi di fonti d’informazione affidabili.
- Ricordare sempre: qualsiasi foto può essere divulgata più di quanto si desideri. Per questa ragione bisognerebbe caricare in rete esclusivamente fotografie che si sarebbe pronti a mostrare anche al di fuori della stretta cerchia di amici, per esempio a tutta la scuola o alla propria nonna.
- Essere erotici e provocanti non significa doversi mostrare nudi. Per l’erotismo non serve la nudità. Se si vogliono comunque scattare foto di nudo (in un contesto sicuro), occorre assicurarsi che il volto non sia visibile e che nulla possa ricondurre alla propria persona.
- Anche i minori possono essere perseguiti penalmente se inviano ad altri immagini pornografiche o selfie erotici (ad esempio una cosiddetta «dick pic») senza consenso.
- Minacciare qualcuno di diffondere sue foto di nudo se non si ottiene altro materiale fotografico erotico da questa persona è considerato coazione ed è perseguibile penalmente. Lo stesso vale per il fenomeno del «revenge porn» (→ Aggressioni sessuali online).
- Se foto erotiche vengono diffuse senza consenso, è necessario rivolgersi il più velocemente possibile a una persona (adulta) di fiducia.
- Esistono piattaforme di segnalazione anonime come → clickandstop.ch per notificare casi simili e ottenere una consulenza.
Cosa possono fare i genitori?
I genitori continuano a svolgere un ruolo fondamentale nell’educazione sessuale dei figli, anche se le fonti d’informazione si sono moltiplicate (Internet, educazione sessuale a scuola, campagne pubbliche, riviste o psicologia
divulgativa). L’importante, come genitori, è rimanere calmi prendendo atto della nuova realtà portata in particolare dai media digitali. Non bisogna drammatizzare o giudicare.
In generale
Sostenere: anche nel mondo digitalizzato, le domande e i temi di fondo che preoccupano i giovani in relazione allo sviluppo della loro sessualità e identità sono gli stessi (p. es. cambiamenti del proprio corpo, infatuazione e amore, sensualità e fisicità, contraccezione e gravidanza). Il problema non è arrivare alle informazioni, ma piuttosto trovare fonti affidabili e inquadrare i contenuti. Come genitori potete aiutare i vostri figli ad orientarsi, per esempio suggerendo loro libri di educazione sessuale e portali online appropriati e adatti alla loro età. Su siti come per esempio → 147.ch, i giovani trovano informazioni in grado di rispondere ai loro
interrogativi e alle loro preoccupazioni. Queste piattaforme offrono anche la possibilità di porre domande in forma anonima e ricevere risposte da parte di specialisti. (I contatti si trovano in Ulteriori informazioni utili.)
Accompagnare: se aiutate i vostri figli ad accettare il loro corpo e la loro sessualità, essi impareranno a conoscere i propri limiti e quelli degli altri. Un dialogo aperto sulla sessualità favorisce uno sviluppo sessuale sano e
l’adozione di un comportamento rispettoso nei confronti di sé stessi e degli altri.
Contenuti pornografici
- Parlate con i vostri figli: dialogare apertamente di pornografia, sessualità e di stereotipi sui ruoli di genere aiuta ad analizzare criticamente e a contestualizzare concetti ed esperienze nell’ambito dell’utilizzo dei media. Questi ultimi sono tanto più influenti laddove mancano le esperienze personali, il confronto con gli altri e una posizione personale ben definita.
- Affrontate con i vostri figli il tema dei contenuti vietati ai minorenni e incoraggiateli a rivolgersi a voi o ad altre persone di riferimento quando vedono qualcosa di sgradevole o inquietante.
- Se scoprite cartelle o messaggi con contenuti pornografici sul computer o sul cellulare dei vostri figli, cercate di parlarne con loro. Se non vi sentite abbastanza sicuri per affrontare la situazione, rivolgetevi a un servizio specializzato. (I contatti si trovano in Ulteriori informazioni utili.)
Utilizzate programmi di protezione della gioventù e funzioni di bloccaggio delle finestre a comparsa (→ Sicurezza e protezione dei dati) Siate però consapevoli che non garantiscono una protezione assoluta e che i vostri figli possono comunque entrare in contatto con contenuti non adatti (anche quando sono da amici).
Sexting
- Discutete del tema dell’autorappresentazione in rete con i vostri figli, tenendo conto del loro sesso.
- Sconsigliate vivamente loro di inviare, mettere in rete o conservare su supporti non protetti foto o video che li ritraggono nudi o in pose provocanti. Queste immagini non devono in nessun caso ritrarre il volto o altri segni di riconoscimento che possono ricondurre al soggetto.
- Discutete con i vostri figli in merito al rischio che foto e video possano essere diffusi in rete senza il loro consenso. Prima che postino o inviino qualcosa a qualcuno è importante che si chiedano: sarebbe accettabile per me se questa foto o questo video girassero o venissero condivisi a scuola?
- Parlate delle possibili alternative: si può essere provocanti anche senza spogliarsi.
- Sosteneteli, non giudicateli e non rimproverateli. Cercate di scoprire i motivi che li hanno spinti a inviare le loro foto o video. È stata fatta loro pressione?
- Sporgete denuncia e informate i colpevoli in merito. Se entrano in gioco dinamiche di gruppo, se si tratta ad esempio di → ciberbullismo, è necessario informare gli insegnanti e la direzione scolastica.
- Non esitate a consultarvi con specialisti e a ricorrere a un aiuto professionale. (I contatti si trovano in Ulteriori informazioni utili.)
- Apprezzate la loro franchezza, sottolineando che è bene e importante
parlarne. - Esponete loro le conseguenze giuridiche alle quali si espongono.
- Discutete insieme su come limitare o riparare il danno commesso: per esempio cancellando i contenuti esistenti (sui propri apparecchi, su quelli degli altri e sulle piattaforme online) o consigliando loro di discutere con la vittima di una possibile riparazione.
- Anche chi mette un like o condivide una foto di sexting che è in circolazione fa danno alla vittima. Se i vostri figli vedono un contenuto simile, dovrebbero parlarne con voi o con una persona adulta di fiducia in modo che il caso possa essere segnalato.
Ulteriori informazioni utili
- Infogiovani Ticino: pagina dedicata all’affettività e sessualità e contenente informazioni e contatti utili
- Consulenza e domande sul tema della sessualità:
- Materiale informativo sul tema della sessualità di Salute Sessuale Svizzera
- My little Safebook (Prevenzione Svizzera della Criminalità)
- Video «SexBox» della RSI
- Piattaforma informativa sullo sviluppo sessuale e il suo accompagnamento in base alla fascia d’età (Salute Sessuale Svizzera e Protezione dell'infanzia Svizzera)
- Parlare della sessualità con i bambini: schede della associazione Salute Sessuale Svizzera
- «My Little Safebook – Molestie su Internet» – Opuscolo di Prevenzione svizzera della criminalità per genitori di ragazzi a partire dai 12 anni
- «Pornografia: tutto ciò che prevede la legge»: Opuscolo della polizia e della Prevenzione Svizzera della Criminalità (PSC)
- Video: Parlare di sessualità con i bambini
- Clickandstop.ch: servizio di segnalazione online contro la violenza sessuale su bambini e adolescenti
- Elenco dei centri di consulenza in Svizzera in materia di salute sessuale
- Aiuto alle vittime: elenco dei consultori
- Pro Juventute: Consulenza gratuita e anonima
- per genitori
- per bambini e giovani
- Zonaprotetta: Salute sessuale e prevenzione