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Due bambini che giocano insieme una partita di hockey su ghiaccio alla TV.

Protezione dei giovani: Film e videogiochi

Per rafforzare la protezione dei minori nei settori dei film e dei videogiochi, il Consiglio federale a proposto una nuova base legale a livello federale.

Rafforzamento della regolamentazione in Svizzera

La protezione dell’infanzia e della gioventù dai rischi dei media nell’ambito di film e videogiochi presenta diverse lacune: nella maggior parte dei Cantoni la classificazione e la limitazione della vendita in base all’età di film e videogiochi nonché i controlli di accesso nei cinema non sono regolati a livello di legge. Determinate lacune si rilevano anche per quanto concerne i servizi di video on demand e le piattaforme di condivisione video (p. es. YouTube). Se è vero che le associazioni di categoria adottano di propria iniziativa regolamenti per le imprese affiliate, è altrettanto vero che questi presentano problemi in particolare per quanto concerne i controlli e le sanzioni.

Nuova legge federale sulla protezione dei minori nei settori dei film e dei videogiochi a partire dal 1o gennaio 2025

A partire dal 1o gennaio 2025, la nuova legge federale sulla protezione dei minori nei settori dei film e dei videogiochi e la relativa ordinanza si applicheranno. Vengono così create le basi giuridiche per migliorare, in modo uniforme a livello nazionale, la protezione dei bambini e dei giovani dai contenuti non appropriati per loro.

Il 30 settembre 2022, il Parlamento ha adottato la nuova legge federale sulla protezione dei minori nei settori dei film e dei videogiochi (LPMFV), che ha lo scopo di proteggere i bambini e i giovani dai contenuti di film e videogiochi potenzialmente nocivi per il loro sviluppo, in particolare da quelli violenti o sessualmente espliciti. La legge armonizza inoltre a livello nazionale il sistema di classificazione e di controllo dell’età in materia di accesso a film e videogiochi. L’obiettivo è fornire ai genitori le informazioni necessarie affinché i loro figli consumino film e videogiochi adatti alla loro età. Nel contempo, la legge garantisce che i fornitori di film e videogiochi si assumano la loro parte di responsabilità nella protezione dei minori.

In base alla nuova legislazione, gli operatori che metteranno a disposizione film o videogiochi in Svizzera dovranno stabilire e indicare in modo ben visibile l’età minima richiesta per ogni contenuto. Dovranno anche procedere a un controllo dell’età. I servizi di streaming saranno tenuti a controllare la maggiore età degli utenti prima di consentire l’accesso ai contenuti riservati agli adulti. Dovranno inoltre mettere a disposizione un sistema di controllo parentale e consentire agli utenti di segnalare contenuti non adatti ai minori.

L’entrata in vigore della LPMFV avverrà a tappe. Essa implica una stretta collaborazione tra gli enti pubblici e gli operatori del settore. La Confederazione ha creato un quadro giuridico e definito le condizioni minime per la protezione dei minori nei settori dei film e dei videogiochi, che si applicheranno a partire dal 1° gennaio 2025. Gli operatori di questi due settori, ciascuno associato in un’organizzazione di categoria del rispettivo settore, avranno in seguito due anni di tempo per elaborare una propria regolamentazione sulla protezione dei minori che soddisfi almeno le condizioni quadro federali. Ognuna delle due organizzazioni sottoporrà poi la sua regolamentazione al Consiglio federale, affinché la dichiari vincolante, e quindi applicabile a tutti gli operatori dei settori dei film e dei videogiochi.

Comunicato stampa

Limiti d’età per i videogiochi

Attualmente, solo i Cantoni di Basilea Campagna, Basilea Città, Neuchâtel, Vaud e Vallese hanno adottato disposizioni legali per la protezione della gioventù nell’ambito della vendita e del noleggio di videogiochi. 

In Svizzera, la stragrande maggioranza dei produttori, rivenditori, importatori e distributori di videogiochi si è impegnata volontariamente a rispettare e a controllare le raccomandazioni in materia di limiti d’età emanate dal sistema PEGI (v. sezione seguente).

In un codice di condotta (in francese e tedesco) elaborato dalla Swiss Interactive Entertainment Association (SIEA), essi s’impegnano a vendere esclusivamente prodotti muniti di un contrassegno dei limiti d’età PEGI e a effettuare regolarmente controlli sui videogiochi destinati a un pubblico a partire dai 16 anni.

In caso di violazione delle regole, il codice di condotta prevede sanzioni che vanno dalla formulazione di un avvertimento all’interruzione della fornitura dei prodotti e addirittura all’esclusione dell’attore interessato.

Firmatari del codice di condotta (gennaio 2016)

Riconosciuto a livello europeo, il sistema di classificazione PEGI (Pan European Game Information) indica in modo attendibile se un gioco è adatto a un determinato gruppo d’età. I simboli PEGI, riportati sulla confezione, contrassegnano i prodotti per gruppi d’età (3, 7, 12, 16 e 18 anni) e indicano anche se il gioco contiene rappresentazioni di sesso, violenza, linguaggio volgare, droga, paura, discriminazione e gioco d’azzardo.

 

Nel 2009, la SIEA ha aggiunto alle sue misure di autoregolazione i videogiochi offerti online da servizi su richiesta (detti «on demand», acquisto e gioco online). A tale scopo, si è basata sui codici di sicurezza PEGI Online (POSC).

I fornitori possono apporre a un sito il logo «PEGI Online» se, per esempio, esso è privo di contenuti illegali e offensivi generati dagli utenti, non contiene link indesiderati e prevede misure per proteggere i giovani e la loro sfera privata. Inoltre, se un portale online di videogiochi appone questo logo, ciò significa che tali fornitori rispettano la protezione dell’infanzia e della gioventù.

Limiti d’età per i film al cinema e su supporti audiovisivi

Sul piano intercantonale, la Commissione svizzera del film e della tutela dei giovani emette raccomandazioni sui limiti d’età per i film che escono nelle → sale cinematografiche e su → supporti audiovisivi. Fondata nel 2012, la commissione riunisce tutti i Cantoni eccetto del Ticino.

L’obbligo legale di segnalare i limiti d’età per i film proiettati nelle sale cinematografiche vige solo in 11 Cantoni (BL, BS, GE, GL, GR, LU, NE, SG, VD, VS e ZH). Di questi però solo i Cantoni di Basilea Campagna, Basilea Città, Ginevra, Glarona, Vaud e Zurigo eseguono controlli sull’applicazione dell’obbligo.

L’obbligo di segnalare i limiti d’età per i film su supporti audiovisivi (noleggio e vendita di DVD/Blueray) vige solo nei Cantoni di Basilea Campagna, Basilea Città, Neuchâtel, Vaud e Vallese.

Per formulare le proprie raccomandazioni, la Commissione svizzera del film e della tutela dei giovani si basa sulle decisioni della Freiwillige Selbstkontrolle der Filmwirtschaft (FSK), attiva in Germania, che classifica i limiti d’età in cinque categorie: 0, 6, 12, 16 e 18 anni.

Per i film non classificati dalla FSK (come i film svizzeri, italofoni o francofoni), la commissione emette una raccomandazione sulla base di una classifica di otto categorie d’età: 0, 6, 8, 10, 12, 14, 16 e 18 anni.

Essa fornisce anche un’«età consigliata», presentata tra parentesi dopo l’indicazione del limite d’età, all’attenzione dei genitori, degli insegnanti e degli specialisti dell’infanzia, la quale può essere più elevata di quella autorizzata, perché giudicata più appropriata per un determinato film.

Nella maggior parte dei cinema e dei Cantoni, i minori accompagnati da un genitore possono vedere anche film, la cui visione è autorizzata solo a partire da un’età superiore di due anni alla loro. Ciò significa che al cinema per uno stesso film si trovano alle volte tre indicazioni di classificazione in base all’età: l’età autorizzata, l’età consigliata e l’età permessa per i minori accompagnati (che corrisponde a un’età inferiore di due anni a quella autorizzata).

Le piattaforme di condivisione video (YouTube, Vimeo ecc.) e i servizi di video on demand (Netflix, Steam ecc.) conservano e diffondono pubblicamente una quantità enorme di trasmissioni e di giochi nonché di video realizzati dagli utenti.

In Svizzera, l’offerta di siti Internet e servizi esteri non è disciplinata né per legge né tramite misure di autoregolazione. In compenso, l’Associazione svizzera delle telecomunicazioni (asut) ha sviluppato una misura di autoregolazione (v. «II Mesures volontaires», p. 1d, in francese e tedesco) destinata alle imprese di telecomunicazione svizzere che offrono servizi di video on demand (come Swisscom TV). Le imprese firmatarie devono in particolare offrire ai propri clienti una funzione di protezione della gioventù che permetta di bloccare i film sottoposti a un limite d’età.

Esistono inoltre misure di autoregolazione relative a Internet in generale:

  • la → nuova iniziativa settoriale dell’asut per la protezione della gioventù dai rischi dei nuovi media (di cui sopra) obbliga per esempio le imprese di telecomunicazione a informare il pubblico sulla protezione dell’infanzia e della gioventù dai rischi dei nuovi media e a mettere a disposizione dei propri clienti sistemi di filtro;
  • la Swiss Internet Industry Association (simsa) ha elaborato un codice di condotta destinato ai fornitori di piattaforme di condivisione svizzeri, che stabilisce in particolare una procedura di trattamento per i contenuti illegali (procedura di notifica e soppressione).

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