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Due bambini seduti su un divano che guardano un tablet.

I videogiochi – che spasso!

«Dammi ancora solo dieci minuti!» – Quante volte i genitori si sentono dire questa frase, quando ci sono di mezzo i videogiochi? Giochi sempre più sofisticati invadono il mercato e affascinano oltremodo bambini e adolescenti. Non sorprende pertanto che come genitori ci domandiamo: mi devo preoccupare se i miei figli vogliano giocare tutto il giorno? Cosa posso fare, se il mondo dei videogiochi mi è sconosciuto? Dove trovo giochi che abbiano un alto valore pedagogico e siano allo stesso tempo divertenti?

64%
DEI BAMBINI IN SVIZZERA GIOCA AI VIDEOGIOCHI OGNI GIORNO O ALMENO PIÙ VOLTE ALLA SETTIMANA (MIKE 2021).
74%
dei giovani svizzeri gioca regolarmente ai videogiochi (JAMES 2024).
120
MINUTI AL GIORNO È IL TEMPO CHE I GIOVANI DEDICANO AI VIDEOGIOCHI DURANTE IL FINE SETTIMANA; 60 MINUTI IN SETTIMANA (JAMES 2024).
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Buono a sapersi

I videogiochi e i giochi online affascinano soprattutto i maschi. Nel tempo libero questi giocano molto più spesso delle femmine. 77% dei ragazzi tra i 6 e i 13 anni e circa tre quarti dei ragazzi tra i 12 e i 19 anni si autodefiniscono giocatori regolari. Fra le ragazze il 51% tra i 6 e 13 anni e solo 26% tra i 12 e 19 anni gioca regolarmente. La tendenza al gioco è inoltre correlata alla disponibilità delle tecnologie: a casa praticamente tutti i giovani hanno un computer o un cellulare con una connessione Internet, alcuni di loro dispongono per di più di una console fissa o mobile. L’accesso ai giochi è dunque largamente facilitato. L’interesse per i giochi diminuisce tuttavia con l’età: mentre circa tre quarti delle ragazze e dei ragazzi nella fascia di età tra i 10 e i 11 anni e 68% tra i 12 e i 13 anni giocano regolarmente ai videogiochi, in quella tra i 18 e i 19 anni la quota scende al 38%. (studi JAMES 2024 e MIKE 2021)

 

Esistono numerosi generi di videogiochi. A seconda del genere, dello scopo e del contenuto, cambiano le raccomandazioni sui limiti di età. → Consigli per i genitori (Scegliete giochi adatti)

Ecco una panoramica dei generi di videogiochi:

  • Azione: termine generico utilizzato per indicare i giochi basati sulla rapidità e sulla reazione. Ne fanno parte anche i giochi sparatutto (Shooter games).
  • Avventura: per avanzare di livello, bisogna risolvere enigmi, raccogliere informazioni o cercare oggetti.
  • Battle Royale: si gioca online, da soli o in squadre, con l’obiettivo di vincere rimanendo l’unica persona sopravvissuta. A tal fine vanno raccolti armi e altri oggetti utili, mentre il cerchio di gioco diventa sempre più piccolo.
  • Picchiaduro (Beat'em ups): videogiochi di combattimento in cui il protagonista deve vincere l'avversario con i pugni, con armi e spesso con abilità particolari.
  • Giochi casual (Casual games): giochi di breve durata, spesso giocati su smartphone e tablet durante gli spostamenti o negli intermezzi della vita quotidiana.
  • Giochi di logica e di apprendimento (Edutainment), rompicapo: pongono in primo piano la risoluzione di compiti e il successo nell'apprendimento. I giochi di apprendimento sono disponibili per diverse fasce di età (→ Ulteriori informazioni utili). 
  • Giochi di divertimento / di società: si prestano a essere giocati in gruppo, con amici o in famiglia. Di questa categoria fanno parte le varianti online dei giochi di società classici, i videogiochi di musica o danza e i quiz.
  • Giochi salta e corri (Jump & Run): per raggiungere il livello successivo, il protagonista deve correre, scavalcare ostacoli e battere gli avversari. Questi giochi richiedono rapidità, agilità e concentrazione.
  • Giochi di corsa: cacce all'uomo, corse automobilistiche, ecc. - vince il più veloce.
  • Giochi di ruolo: si svolgono quasi sempre in mondi fantastici dove si sceglie un personaggio dotato di facoltà particolari, che si sviluppa nel corso del gioco. Vengono giocati spesso online con o contro altri giocatori. 
  • Giochi sparatutto (Shooter), in prima o terza persona (First- oder Third-Person-Shooter), giochi violenti: da soli o in team si combattono gli avversari impiegando armi da fuoco. Spesso l'ambiente circostante è visto dalla prospettiva del proprio personaggio di gioco.
  • Giochi di simulazione e gestionali: si tratta di gestire un'impresa, una squadra sportiva o un'intera città con l'impiego di riflessioni strategiche e tattiche e abilità organizzative. 
  • Giochi sociali (Social Games): piccoli giochi integrati nelle → reti sociali, quali Facebook. Pongono in primo piano l'interazione con gli altri e permettono di seguire i successi e i progressi di amici e conoscenti. Questi giochi sono solitamente semplici, ma non sono sottoposti ad alcuna classificazione in base all'età.
  • Giochi sportivi: praticamente tutte le discipline sportive possono essere giocate sotto forma di videogioco. I giocatori possono confrontarsi con il computer o con avversari «veri».
  • Giochi di strategia: sono incentrati su considerazioni tattiche e calcoli di previsione. Il protagonista dirige intere nazioni, conduce battaglie, popola nuovi territori ed esplora l'universo.
  • Open world: si tratta di giochi che offrono parecchie possibilità di scelta, in quanto non vi è un percorso predefinito e si gode di una libertà di movimento virtuale illimitata.  

I videogiochi preferiti dei bambini e dei giovani in Svizzera sono il gioco d'azione multigiocatore online «Brawl Stars», il gioco Battle Royal «Fortnite», il gioco Open World «Minecraft», il gioco di calcio «FIFA» e lo sparatutto «Call of Duty». Per quanto riguarda le raccomandazioni sull'età, la metà dei minorenni intervistati nello studio JAMES 2024 ha ammesso che a volte gioca a un gioco per il quale è troppo giovane. Nella scelta dei giochi è quindi tanto più importante osservare i limiti di età (→ Ulteriori informazioni utili: PEGI).

Grazie alle opportunità offerte dalle tecnologie digitali, i membri della community di videogiocatori interagiscono intensamente tra di loro. Uno dei fenomeni osservati è quello dei video «Let's play», in cui singoli giocatori presentano videogiochi, fornendo commenti e suggerimenti su come superare punti particolarmente difficili. E non è raro che gli autori di questi video diventino star di YouTube. Stanno vivendo un vero boom anche gli eventi sportivi elettronici (e-Sport-Events), in cui i giocatori gareggiano fra di loro, da soli o in squadre. I premi e il numero di spettatori crescono di anno in anno. La partita finale dei mondiali di «League of Legends» svoltasi nel 2017 a Pechino, per esempio, è stata seguita da 80'000 spettatori dal vivo e da oltre 40 milioni di appassionati seduti davanti agli schermi.

I videogiochi permettono di immergersi in mondi fantastici e assumere identità diverse, rompere con la quotidianità e fare esperienze che nella vita reale non sono possibili (o addirittura vietate). Tuttavia, l'alto valore di intrattenimento non è l'unica spiegazione: nel gioco tutti possono essere eroi e maestri e questo soddisfa un bisogno umano di successo e riconoscimento.

Inoltre, hanno un ruolo importante anche meccanismi come il potere e il controllo: chi gioca comanda. L'obiettivo è controllare il gioco. Ogni tasto premuto ha un effetto - la sfida sta nell'ottenere quello desiderato. Non da ultimo, inoltre, i videogiochi creano un senso di appartenenza e offrono esperienze collettive.

I termini inglesi si riferiscono a modelli di attività economica dell'industria del gioco. I giochi pay-to-play sono sempre a pagamento. Quest'ultimo viene spesso effettuato tramite abbonamento (annuale o periodico). Un esempio ben noto è il gioco «World of Warcraft». Vi è inoltre la possibilità di avere diversi piccoli giochi singoli, combinati in un unico gioco, accessibili online a pagamento.

I giochi pay-to-win vanno ancora un passo oltre: essi permettono infatti di acquistare progressi di gioco o altri vantaggi; a titolo d'esempio si può menzionare il gioco del calcio «FIFA». Questo modello è particolarmente controverso, poiché influenza il corso del gioco.

I giochi free-to-play sono, come suggerisce il nome, pubblicizzati come gratuiti. Di regola, però, la gratuità vale solo per i primi livelli. In seguito per progredire sono necessari oggetti, che si acquistano con i soldi del gioco, ma per i quali si deve anche pagare in termini reali. Gli acquisti in-game (→ Rischi) possono diventare trappole dei costi, soprattutto per i bambini, che non capiscono questi modelli di pagamento e che nell'impeto del gioco hanno un solo e unico obiettivo, ossia avanzare il più velocemente possibile.

La realtà virtuale (RV, oppure VR in inglese) comprende simulazioni di mondi generate da computer, all’interno delle quali gli utenti possono immergersi in modo interattivo diventando parte di esse. Questa tecnologia si è sviluppata a tal punto che l’ambiente virtuale percepito risulta incredibilmente realistico e fedele al mondo vero. Così si ha l’illusione di trovarsi per davvero nell’ambiente ricreato o che gli eventi a cui si assiste stiano accadendo realmente.

Per contro, si parla di realtà aumentata (RA, oppure AR in inglese) quando il mondo reale e quello virtuale si mescolano. Un esempio in tal senso è costituito da «Pokémon Go», il videogioco che ha spopolato nel 2016. Esso permette, tramite la tecnologia GPS, di scovare e catturare Pokémon nelle proprie vicinanze. Viceversa, la realtà aumentata permette anche di integrare persone oppure oggetti reali nei mondi simulati.

 

Per entrare nella realtà virtuale generalmente servono (ancora) occhiali speciali, alcuni dei quali possono essere utilizzati con lo smartphone. Ormai da tempo, la realtà virtuale non si limita più ai settori del gioco e dell’intrattenimento, ma viene impiegata in particolare quale strumento di apprendimento ed esercitazione, per esempio per provare operazioni o interventi d’urgenza. Inoltre vi si ricorre anche nell’industria, nel mondo dell’arte e in psicologia (p. es. per il trattamento di disturbi d’ansia).

 

Quali sono i rischi?

Dato che la tecnologia della realtà virtuale è molto recente, non esistono ancora studi sugli effetti a lungo termine del suo utilizzo, in particolare sullo sviluppo del cervello ancora in fase di crescita. Esistono tuttavia alcuni rapporti che rilevano degli effetti a corto termine, come nausea, mal di testa, offuscamento della vista e vertigini. La «nausea da realtà virtuale» (simile al mal di mare), per esempio, si verifica quando il gioco non è adattato alla perfezione al giocatore. Può inoltre succedere che nel mondo virtuale alcune situazioni, relativamente innocue in un videogioco normale, vengano vissute con maggiore intensità dal punto di vista emotivo a causa della sensazione di immersione. Questo fenomeno può portare a stati di sovreccitazione e di angoscia. Inoltre i bambini in età prescolare non sono ancora in grado di distinguere con chiarezza cosa sia reale e cosa una simulazione. I produttori indicano un’età minima di 12-13 anni per i giochi in realtà virtuale. In generale si raccomanda di non giocare troppo a lungo e di fare pausa regolarmente.

Vero o falso? Analisi di alcuni pregiudizi

Le opinioni sull'utilità e sugli effetti negativi dei videogiochi divergono. L'importante è che i ragazzi imparino a farne un uso responsabile, che i genitori li accompagnino attentamente, che vengano trasmessi determinati valori, soprattutto per quanto riguarda la violenza, e che, in generale, le attività nel tempo libero siano variegate. 
→ Consigli per i genitori

La violenza nei media di intrattenimento può avere effetti nocivi sul benessere e sul comportamento di bambini e adolescenti. Diversi studi giungono alla conclusione che i giochi violenti fanno crescere il potenziale di aggressività e diminuire la capacità di empatia (p.es. Greitemeyer & Mügge, 2014; Appel & Schreiner, 2014). Se e in che misura ciò avviene, dipende tuttavia anche da fattori personali e sociali. Tra i fattori di rischio personali rientrano ad esempio il consumo precoce di violenza virtuale, la preesistenza di un potenziale di aggressività, l'introversione e il sesso maschile. I genitori possono a loro volta costituire un fattore di rischio sociale quando non seguono da vicino il consumo di prodotti mediali da parte dei loro figli, se non hanno sufficiente dimestichezza con il mondo virtuale e interattivo oppure quando essi stessi ne fruiscono in modo eccessivo. Anche i conflitti e la violenza in famiglia sono un fattore di rischio.

Demonizzare i videogiochi non ha senso. Scegliendo giochi adeguati è possibile promuovere lo sviluppo di diverse abilità come il coordinamento tra occhi e mani oppure il pensiero logico (→ Opportunità), nonché esercitare conoscenze specifiche (→ Consigli per i genitori). I cosiddetti giochi seri («serious games») non vengono solamente impiegati per correggere problemi di vista nei bambini, trattare persone ustionate o pazienti nella terapia del dolore oppure preparare alle emergenze piloti, chirurghi e operatori della protezione civile. Ora esistono anche giochi seri per prevenire i rischi online e promuovere le competenze mediali, come il gioco DATAK sul tema della protezione dei dati. La modalità di cooperazione (co-op) permette inoltre di giocare in squadra, piuttosto che uno contro l'altro. Per risolvere le missioni e avanzare di livello, occorre collaborare, coordinarsi con gli altri e mostrare spirito di squadra.

L'effetto nocivo dei videogiochi continua a far discutere nei media. Da alcuni studi emerge, per esempio, che i videogiochi compromettono la qualità del sonno, non soltanto perché giocando si va a letto più tardi, ma anche a causa dello stato di agitazione in cui essi mettono il giocatore e della luce blu emanata dallo schermo (p.es. Creighton et al, 2014; King et al, 2012; Dewalt et al, 2010). Si parla di "malessere da videogiochi" quando il gioco causa sintomi quali vertigini, irrequietezza, nausea, mal di testa o tachicardia. Inoltre i giochi tridimensionali possono compromettere lo sviluppo della percezione spaziale nei bambini piccoli. Si raccomanda pertanto di evitare tali giochi prima dei 6 anni e di praticarli con cautela successivamente, perché la loro elaborazione visiva è più faticosa rispetto a quella dei giochi bidimensionali.

Anche i giochi di realtà virtuale non sono adatti ai bambini più piccoli. Gli esperti e i produttori raccomandano un'età minima di 12-13 anni. In generale si dovrebbe limitare la durata del gioco. → Consigli per i genitori

 

 

I giochi per computer e i videogiochi non sono popolari soltanto tra i bambini e gli adolescenti. In Svizzera vivono circa 4 milioni di giocatori di età compresa tra i 15 e i 79 anni. La metà di loro prende in mano un controller più volte alla settimana o addirittura ogni giorno. In media, i giocatori svizzeri hanno 39 anni e giocano attivamente per 6 ore alla settimana. (MYI Entertainment 2023)

Il fascino di questi giochi è dunque transgenerazionale. Per il pubblico adulto, tuttavia, l'industria dei giochi produce contenuti non adatti ai minori.

 

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Opportunità e rischi

Opportunità

  • Esercitare varie abilità: i videogiochi favoriscono lo sviluppo delle capacità intellettive, il senso di orientamento spaziale, le abilità motorie fini, il lavoro di gruppo e la creatività.
  • Accesso ludico al mondo dei media digitali: al giorno d'oggi i bambini sono confrontati con i media digitali a un'età sempre più tenera. I videogiochi ad alto valore pedagogico facilitano l'accesso a questo mondo e si prestano alla promozione delle competenze mediali.
  • Divertimento e senso di appartenenza: i videogiochi fanno parte della cultura giovanile. Giocare - da soli, in due o in gruppo - fa passare la noia, fornisce argomenti di discussione e rafforza il senso di appartenenza.
  • Sviluppo di strategie di risoluzione dei problemi: i giochi spesso prevedono compiti molto complessi, che richiedono soluzioni creative e riflessioni strategiche.
  • Esperienze nel mondo reale vs. virtuale: nel gioco i bambini imparano a muoversi tra il mondo dell'esperienza e quello dell'avventura, tra lo spazio virtuale e quello reale. La cosa più divertente è la possibilità di sperimentare tantissime identità diverse.
  • Esperienze interculturali: grazie all'interconnessione del mondo digitale si entra a far parte di una comunità globale, si gioca con persone che vivono in altri Paesi e parlano lingue diverse.
  • Esperienza di successo e flow (flusso, esperienza ottimale, immersione completa in un'attività): che si tratti di principianti o esperti - i giochi permettono di vivere esperienze di successo. Ma c'è di più: chi ha già vissuto un vero "exploit", raggiungendo un controllo sempre più completo del gioco e passando di livello in livello, sa come ci si sente in uno stato di esperienza ottimale (flow).

Rischi

  • Uso eccessivo: una persona che gioca molto intensamente in un certo periodo, non deve per forza soffrire di una dipendenza da videogioco. Tuttavia, secondo alcuni studi, la dipendenza da Internet si manifesta spesso sotto forma di dipendenza da videogioco. Nei giochi di ruolo online si instaura rapidamente una stretta identificazione con il proprio "avatar" (il proprio personaggio nel gioco), che si vuole sviluppare e migliorare in continuazione. Poiché molte sfide devono essere affrontate in gruppo, cresce la pressione affinché ogni membro sia sempre presente. Nei giovani, particolarmente nei giovani già afflitti da altri problemi, questo può indurre a un uso problematico, con conseguenze dannose.
    → Dipendenza da Internet
  • Contenuti inadatti: bambini e adolescenti possono entrare facilmente in contatto con contenuti ludici non adatti alla loro età perché violenti, a sfondo sessuale, discriminatori o altro. Soprattutto nei videogiochi online è facile aggirare i limiti di età o cliccare su link che conducono a contenuti vietati ai minori
    → Consigli per i genitori
  • Acquisti in-game, loot box e altre trappole dei costi: con gli acquisti in-game (compresi gli acquisti in-app → Smartphone e tablet) vengono attivati, contro pagamento, nuovi contenuti, funzioni di gioco, feature o upgrade. Anche i giochi inizialmente gratuiti possono dunque avere risvolti negativi. Un altro fenomeno sono le cosiddette loot box, ovvero scrigni virtuali o buste a sorpresa. Esse contengono accessori come capi di abbigliamento o attrezzature, che però non sono indispensabili per il seguito del gioco. A seconda del gioco, le loot box possono essere aperte non appena si raggiungono determinati obiettivi o se si paga. Infine, nei videogiochi che funzionano secondo il principio del pay-to-win, alcuni progressi sono possibili soltanto attraverso pagamenti aggiuntivi. In generale è facile effettuare acquisti supplementari, se i dati della carta di credito o le coordinate bancarie sono memorizzati nell'App Store e la protezione della password è disattivata. Praticamente tutti i videogiochi dispongono inoltre di una variante online, a volte basata su un sistema ad abbonamento che comporta costi ricorrenti.
    Rischi
  • Partecipanti ai giochi online: certi giocatori si possono comportare in modo inappropriato, per esempio offendere, tiranneggiare, manipolare, ingannare o essere aggressivi. Inoltre non è sempre chiaro chi si nasconda dietro un profilo. Soprattutto i bambini possono essere indotti dai rapporti instaurati durante il gioco a svelare informazioni personali o incontrare persone sconosciute nella vita reale.
    → Sicurezza & protezione dei dati
  • Evasione dalla vita quotidiana: il mondo affascinante dei videogiochi e la possibilità di assumere ruoli diversi possono indurre i bambini e i giovani a scappare dai problemi reali e rifugiarsi nello spazio virtuale.
    → Dipendenza da Internet

Importante

Controllate le indicazioni sui limiti di età dei videogiochi e dei giochi online.

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Consigli per i genitori

Aiutate i vostri figli a utilizzare in modo responsabile i videogiochi, cercando di scoprire e sperimentare voi stessi questo mondo. Mostratevi interessati e chiedete ai vostri figli: quali giochi li affascinano particolarmente e per quale motivo? Qual è lo scopo del gioco e con chi giocano, anche online? Giocate insieme ai vostri figli per capire meglio il fascino di quel particolare gioco.

  • simboli PEGI (Pan European Game Information System), usati uniformemente in tutta Europa, danno indicazioni affidabili sui limiti di età di un gioco ai fini della protezione dei bambini e dei giovani. Una serie di pittogrammi avverte inoltre sulla presenza, o meno, di scene di violenza, sesso, droga, paura e discriminazione e sull'uso, o meno, di un linguaggio volgare o se si tratta di un gioco d'azzardo o di un gioco online.
  • Per orientarvi meglio nella grande varietà dell'offerta, potete consultare valutazioni e raccomandazioni, che vi faciliteranno la ricerca di giochi adatti.
  • Tenete inoltre presente che i giochi online (che possono essere giocati con qualsiasi apparecchio dotato di una connessione Internet) spesso non hanno indicazioni sui limiti di età. Parlate dunque con i vostri figli dei videogiochi con cui giocano online e, se non li ritenete adatti, spiegatelo loro.
  • E soprattutto: non installate il computer o la console nella camera dei bimbi!

Proprio perché i giochi per computer presentano un certo rischio di dipendenza ( Dipendenza), è importante fissare subito dei limiti. Tuttavia, gli esperti concordano sul fatto che le raccomandazioni temporali non siano sufficienti. I bambini si sviluppano in modo diverso e reagiscono in modo individuale: ciò che può andare bene per i figli dei vostri amici può essere troppo per il vostro.

  • Assicuratevi che le regole siano concrete e chiare, per esempio che i giochi non siano troppo violenti, che non possano essere effettuati acquisti in-app ( Ulteriori informazioni utili) o che vostro figlio vi chieda il permesso prima di accedere a un gioco online. Invece di un limite di tempo, potete concordare un certo numero di partite. Questo ha il vantaggio che vostro figlio non deve interrompere il gioco.
  • È importante rispettare effettivamente le regole. E siate chiari anche nelle conseguenze.
  • Anche i bambini piccoli sono affascinati dai giochi elettronici. Per i bambini a partire da circa tre anni sono disponibili app adatte all’età che permettono di fare le prime esperienze.  Ulteriori informazioni utili (PEGI)
  • Coinvolgete i vostri figli nella formulazione delle regole da rispettare. Un contratto può aiutare a garantire l’impegno. →  Ulteriori informazioni utili 
  • Il modo in cui il gioco viene vissuto è molto individuale e dipende anche molto da come ci si sente quel giorno. Osservate quali giochi scelgono i vostri figli, come reagiscono durante il gioco e come si comportano in generale. Se osservate qualcosa di strano, parlatene con loro o cercate aiuto. Un cambiamento nel comportamento (di gioco) può essere un segno di problemi, per esempio difficoltà a scuola, insicurezza, isolamento sociale o distacco emotivo.
  • Durante i giochi online, tenete d'occhio i vostri figli e incoraggiateli a parlarvi di esperienze negative, che si tratti di contenuti sgradevoli o comportamenti irritanti degli altri giocatori. I giochi online possono essere utilizzati dai pedosessuali per contattare i minori (→ Sessualità & pornografia) o dagli estremisti per reclutare o radicalizzare i giovani. Se osservate comportamenti inappropriati, chiedete a vostro figlio di interrompere subito il gioco e rivolgetevi all'operatore del gioco – molti siti web e console offrono la possibilità di dare riscontri di questo tipo.

Non utilizzate i giochi digitali come baby-sitter o come premio o punizione. Questo accrescere la loro importanza agli occhi dei vostri figli.

 

  • Sfruttate le impostazioni di sicurezza tecnica di computer, console, smartphone e tablet e utilizzate i filtri famiglia.
    → Sicurezza & protezione dei dati
  • Fate attenzione ai costi nascosti ed evitate gli acquisti in-game. Anche questo può essere gestito tramite le impostazioni. → Ulteriori informazioni utili
  • Sensibilizzate i vostri figli sul fatto che giocando online non bisogna mai svelare informazioni personali agli altri giocatori o incontrarli senza essere accompagnati da un adulto
     Sicurezza & protezione dei dati

I bambini non dovrebbero stare davanti allo schermo tutto il giorno. Mostrate loro come occuparsi da soli o in famiglia, per esempio leggendo, giocando a un gioco di società o muovendosi all'aperto. I bambini amano stare con la famiglia e apprezzano il tempo trascorso insieme. E date loro il buon esempio.

 

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Ulteriori informazioni utili

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