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Media e violenza

Nel mondo mediale le rappresentazioni di violenza sono all’ordine del giorno: dai film ai videogiochi, passando per piattaforme come YouTube, se ne incontrano ovunque. Si parte da scenette divertenti alla Tom e Jerry, in cui i personaggi dei cartoni animati si strapazzano, e si arriva a immagini di esecuzioni o di altre atrocità delle quali non è dato capire se siano autentiche o inscenate. Questo tema è fonte di profonda insicurezza per i genitori: i bambini possono imbattersi involontariamente in contenuti che spaventano, a scuola circolano forse video scioccanti e molti dei videogiochi preferiti dai giovani sono pieni di violenza. Come bisogna reagire? Come proteggere gli adolescenti?

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DEI GIOVANI IN SVIZZERA HA GIÀ FILMATO UNA RISSA SIMULATA, IL 7% UNA VERA (STUDIO JAMES 2018)
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DEI GIOVANI HA GIÀ GUARDATO DEI VIDEO A CARATTERE VIOLENTO SUL CELLULARE O SUL COMPUTER. (STUDIO JAMES 2024)
3%
DEI RAGAZZI TRA I 12 E I 19 ANNI HA GIÀ AVUTO PROBLEMI A CAUSA DI CONTENUTI NON AUTORIZZATI COME VIDEO PORNOGRAFICI O VIOLENTI. (JAMES 2024)
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Buono a sapersi

Nei media la violenza è presente in una vasta gamma di forme di rappresentazione. È possibile fare una distinzione tra le categorie elencate di seguito (v. lo studio «Gewalt im Web 2.0» 2008, in tedesco).

  • Violenza «divertente»: s'incontra per esempio nei cartoni animati o nei video in cui i protagonisti si sottopongono a pericolose prove di coraggio senza che succeda loro nulla.
  • Video di pestaggio (smack cam, slap cam, happy slapping): si tratta di un fenomeno particolarmente diffuso tra i giovani, che filmano scene in cui qualcuno viene picchiato o ferito, per poi pubblicarle tramite cellulare o in Internet. Oltre alla sofferenza fisica, dunque, le vittime subiscono anche l'umiliazione di veder diffusa la scena di violenza in Internet e tra la cerchia di amici. Dal video finale spesso non è più possibile riconoscere se si tratti di una messa in scena o di un reale pestaggio.
  • Violenza estremista: comprende qualsiasi post, video o brano musicale che presenti contenuti di propaganda di estrema destra, di estrema sinistra o islamistica (→ Estremismo & radicalizzazione).
  • Hate speech (discorsi d'odio): si tratta di post o commenti con contenuti discriminatori o manifestazioni di ostilità nei confronti di singole persone o gruppi. I discorsi d'odio s'incontrano per lo più nelle reti sociali, nei servizi di messaggistica istantanea, nei forum oppure su blog e portali video (→ Discriminazione & discorsi d'odio).
  • Giochi violenti: le rappresentazioni di violenza sono molto diffuse nei videogiochi e nei giochi online. La particolarità in questo caso è che grazie alle tecnologie di ultima generazione le immagini risultano sempre più realistiche. Nei videogiochi ego-shooter questo effetto è ulteriormente amplificato dal fatto che si gioca in una prospettiva di prima persona. Le indicazioni dell'età minima e altri sistemi di orientamento, come per esempio PEGI, danno un'idea della brutalità dei contenuti.
  • Film violenti: nel settore dei film la violenza è spesso presente nei film thriller, d'azione, di guerra oppure dell'orrore. Questi ultimi in particolare hanno un effetto eccitante sui giovani. Anche in questo ambito ci si può orientare in base alle indicazioni dell'età minima.
  • Brani e video musicali con contenuti violenti: la musica rappresenta per i giovani un elemento importante nella ricerca della propria identità e del senso di appartenenza nonché per vivere le proprie emozioni. Brani e video musicali possono presentare contenuti di provocazione o di esaltazione della violenza in vari generi quali rap, black metal o heavy metal, punk e gothic. La musica assume inoltre un ruolo particolarmente importante nel panorama di estrema destra, soprattutto per scopi propagandistici e di reclutamento di nuovi membri : in questo contesto le canzoni presentano spesso incitazioni dirette o indirette alla violenza. (→ Estremismo & radicalizzazione)
  • Pornografia violenta: la cosiddetta pornografia dura, e dunque vietata, comprende atti sessuali con minori e su animali nonché le rappresentazioni pornografiche di stupri, lesioni personali, atti crudeli a sfondo sessuale, coazione sessuale con uso della violenza o violazione dell'integrità fisica. La pornografia (anche quella illegale) è facilmente reperibile in Internet e desta curiosità tra molti giovani (→ Sessualità & pornografia).
  • Violenza reale e video snuff: rappresentazioni di reale violenza (criminalità, guerra, terrorismo) o immagini di vittime di catastrofi s'incontrano in particolare nei notiziari e nei giornali. Inoltre in rete circolano video di cui non è chiaro se siano reali o messe in scena, come i video snuff, nei quali vengono mostrati assassinii. Gruppi islamisti diffondono in continuazione filmati di esecuzioni o torture.
  • Violenza autolesionistica: i comportamenti autolesionistici tra i giovani (p. es. incidersi la pelle) acquistano una nuova dimensione attraverso le possibilità offerte dai media digitali. Post di questo genere riscuotono spesso grande attenzione nelle reti sociali, sia da parte di interessati che da parte di semplici curiosi. Inoltre, forum e servizi di messaggistica istantanea vengono utilizzati per istigarsi a vicenda, per esempio nel caso di anoressia o bulimia (→ Autorappresentazione & ideali di bellezza) oppure di pensieri suicidi.

Il fascino per la violenza è prodotto da diversi fattori:

  • suspense e forti emozioni;
  • gusto delle cose proibite o insolite;
  • esperienze che non sono possibili o permesse nella vita reale.


A questo si aggiunge che nella pubertà i giovani tendono ad assumere maggiormente comportamenti a rischio. In psicologia, per spiegare questo fenomeno si utilizza tra l'altro la definizione del tratto di personalità della ricerca di forti sensazioni (Zuckerman 1994), che descrive la disposizione ad assumere determinati rischi per il brivido di nuove esperienze, impressioni e sensazioni. La disposizione al rischio in adolescenza è però legata anche a fattori sociali. Prove di coraggio, reputazione e pressione di gruppo giocano un ruolo importante, per esempio quando si tratta di inviare video brutali. Le provocazioni intenzionali fanno spesso parte del processo di distacco dai genitori, e nell'ambito della ricerca della propria identità e dell'appartenenza a un gruppo è normale provare diverse cose.

La questione torna sempre alla ribalta in discussioni dal carattere molto emotivo, in particolare dopo il verificarsi di gravi episodi come quelli di follia omicida. In realtà, non esiste una chiara relazione di causa-effetto che spieghi le conseguenze della violenza nei media. Studi longitudinali mostrano che il consumo regolare di rappresentazioni di violenza sui media costituisce uno dei fattori che può accrescere il potenziale di aggressività di bambini e giovani. Ma vi sono altri fattori di rischio che entrano in linea di conto a questo proposito, come per esempio la personalità, il contesto sociale o il livello di violenza presente in famiglia, a scuola e tra i coetanei. Tuttavia, è comprovato che chi annovera tra le sue caratteristiche personali un livello di aggressività elevato tende anche a scegliere maggiormente prodotti mediali con contenuti violenti.

Al di là di queste argomentazioni, si accusano spesso in particolare i videogiochi sparatutto e di azione di minimizzare la violenza, perché non ne mostrano le conseguenze. Il consumo di violenza può inoltre provocare rabbia, insicurezza, irritazione o paura. A lungo termine può anche verificarsi una perdita di empatia, ovvero la capacità dei bambini e dei giovani di immedesimarsi negli altri.

Un potenziale di rischio elevato è rilevato in particolare laddove la violenza è presentata come giustificata, un comportamento violento rimane impunito o viene addirittura premiato, protagonisti violenti sono rappresentati in modo tale che i bambini e i giovani vi si identifichino volentieri oppure le conseguenze negative per le vittime non vengono mostrate o almeno affrontate (fonte: Kunczik e Zipfel, Medien und Gewalt 2010, in tedesco).

Guerre, attacchi terroristici, crimini, incidenti, catastrofi naturali: la violenza reale viene mostrata ogni giorno dai media e ha dunque anche un ruolo nella vita quotidiana dei bambini e dei giovani. A casa, con gli amici o a scuola vedono immagini che possono scatenare sentimenti molto diversi quali l’incertezza, la paura, l’orrore, ma anche la compassione, la tristezza e la rabbia.

Gli adolescenti reagiscono in modo diverso a seconda dell’età e del grado di sviluppo (Kunczik/Zipfel 2005, Wilson 1993):

  • I bambini in età prescolastica hanno difficoltà a distinguere il reale dal fittizio. Spesso reagiscono in modo molto emotivo, perché qualsiasi cosa li tocca da vicino. Inoltre, non avendo ancora la capacità di contestualizzare, si concentrano su singoli aspetti che catturano particolarmente la loro attenzione.
  • I bambini più grandi hanno maggiori capacità cognitive e possono già pensare in modo astratto. Di solito riescono a fare la differenza tra le rappresentazioni reali di un notiziario e le scene di un film. Oltre alle questioni morali che li riguardano, per loro è prioritario sapere se ciò che hanno visto può accadere anche a loro.
  • Le ripercussioni sul contesto di vita personale sono importanti anche per i giovani. Essi pensano inoltre in contesti più ampi: minacce piuttosto astratte come attacchi informatici o una guerra nucleare fanno parte dei loro pensieri e conversazioni, ma anche gli aspetti della partecipazione politica e sociale stanno diventando sempre più importanti.  

Un elemento comune a tutti, a prescindere dall’età, è il desiderio di ottenere risposte alle loro domande. In uno studio internazionale sulla guerra in Iraq (Götz 2003), per esempio, un bambino di nove anni ha detto di voler saper le cose seguenti: chi fa la guerra a chi? Ci sono altre parti coinvolte? Chi ha maggiori possibilità di vincere? Che aspetto hanno i soldati? Quanti sono e che armi hanno? Qual è la situazione in Iraq? C’è distruzione? Ci sono feriti? Quanti?

I telegiornali e siti Internet di notizie per bambini presentano l’attualità in modo facilmente comprensibile e con immagini selezionate. Guardati insieme, forniscono un buon punto di partenza per intavolare una discussione. Esempi di notizie per bambini sono disponibili alla rubrica > Cercare & imparare. Inoltre alla rubrica > Ulteriori informazioni utili e nel nostro > Blog  abbiamo raccolto suggerimenti su come parlare a vostro figlio di eventi sconvolgenti in un modo appropriato all’età.

 

Infine è altrettanto importante che i bambini capiscano come nascono le notizie e dove possono trovare informazioni attendibili. I media riportano sempre e solo una parte della realtà. Avere uno sguardo critico su quanto si vede e verificare le fonti fa parte dell’alfabetizzazione mediatica che i bambini e i giovani devono imparare. Per maggiori informazioni e approfondimenti si rimanda alla rubrica > Fake news & manipolazione

 

Attenzione

I videogiochi d’azione fanno parte della quotidianità mediale di molti giovani.

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A cosa prestare attenzione?

Questo vale sia nella vita reale che in tutto ciò che succede nello spazio digitale e concerne lesioni sia fisiche che psichiche. Inviare un video nel quale qualcuno subisce violenza non è uno scherzo!

 

In gruppo spesso ci si comporta diversamente da quanto si farebbe da soli. Inoltre, all’interno del gruppo può crearsi pressione, per esempio quando si fa a gara a chi supera prove di coraggio o a chi invia il video più estremo. Prima di farsi trascinare in qualcosa di avventato, bisognerebbe sempre riflettere se si è davvero pronti ad assumersene la responsabilità.

 

Il solo possesso e, in ogni caso, l’invio o la realizzazione di video violenti sono vietati. Questo tipo di rappresentazioni viola infatti gravemente la dignità delle persone riprese. Chiunque salvi sul proprio cellulare o computer filmati estremi, per esempio con atti pornografici o esecuzioni, oppure realizzi video smack cam e li invii ai propri amici si rende punibile penalmente. Nel caso di un’indagine di polizia, può succedere che quest’ultima effettui una perquisizione a casa e distrugga i supporti e gli apparecchi requisiti.

Inoltre si rende punibile anche chiunque ometta di aiutare una vittima di violenza (p. es. nel caso di un episodio di happy slapping). E l’età minima della responsabilità penale in Svizzera è 10 anni.

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Cosa possono fare i genitori?

  • Impostate al computer un accesso limitato per i vostri figli, controllate le impostazioni di sicurezza e installate un programma per la protezione dei minori (→ Sicurezza & protezione dei dati). Anche nel caso di console (→ Videogichi), servizi streaming e operatori di smart TV (→ TV & streaming) esistono impostazioni per la protezione dei minori.
  • Siate consapevoli del fatto che queste misure non garantiscono una protezione a 360 gradi.
  • Prestate attenzione alle indicazioni dell'età minima per i film e i videogiochi (→ Ulteriori informazioni utili). Interessatevi però anche in prima persona dei contenuti e provate i giochi per decidere se sono adatti.
  • Interessatevi del mondo mediale dei bambini e dei giovani. Quali videogiochi utilizzano, quali film e serie guardano e quali sono i loro brani e gruppi musicali preferiti? Analizzate i contenuti e badate per esempio ai testi delle canzoni. Vostro figlio si rende conto quando vi sono contenuti che esaltano la violenza? Cosa lo affascina in questo tipo di contenuti? Cosa pensa degli atti di violenza che vede nei film o che compie lui stesso giocando?
  • Proponete opzioni alternative, in particolare per quanto concerne i videogiochi (→ Ulteriori informazioni utili).

I bambini piccoli non sono in grado di distinguere tra violenza reale e finzione. Generalmente questa capacità si acquisisce solo a partire dai 6 anni, ma lo sviluppo e la percezione di ciascuno sono molto individuali. Non lasciate guardare ai vostri figli la televisione o i film da soli, osservate come reagiscono e parlate con loro di quello che hanno visto:

  • Alcuni bambini vogliono sapere tutto e ci riempiono di domande. Non evitate o minimizzate la situazione, ma descrivete ciò che sta accadendo in termini semplici. Siti Internet di notizie per bambini (ad esempio Focus Junior) possono essere utili. Leggete insieme le notizie e chiedetevi cosa succede nella mente di vostro figlio.
  • Altri bambini sono più riservati. Osservate se vostro figlio si comporta in modo vistoso o se mostra segni di insicurezza e chiedetegli: «C'è qualcosa che ti preoccupa? C'è qualcosa che vuoi sapere?» È importante che vostro figlio sappia che può rivolgersi a voi se ha delle domande.
  • Se vostro figlio ha paura o si preoccupa che ci sia un pericolo anche qui, non minimizzate né rispondete con frasi veloci come «Non preoccuparti» o «Non devi avere paura». Prendete sul serio le sue emozioni e chiedetegli: «Cosa hai visto? Come ti senti dopo aver visto/sentito questo?». Così facendo vostro figlio può parlare apertamente dei suoi sentimenti. Allo stesso tempo è importante far sentire i bambini sicuri e protetti. Spiegate loro perché possiamo sentirci sicuri in Svizzera.

 

  • Quando parlate con i vostri figli, posizionatevi nettamente contro la violenza e spiegate loro che questa non è mai la soluzione. In particolare nell'ambito dei videogiochi, non si discute mai la questione delle conseguenze di un comportamento violento. Ma è importante che i giovani siano consapevoli di queste ripercussioni nella vita reale. Devono sapere che determinati comportamenti in Internet potrebbero essere collegati a reati, per esempio salvare pornografia violenta sul proprio cellulare, inviare video con atti crudeli oppure riprendere pestaggi (→ Reati).
  • Nel caso in cui i vostri figli consumino contenuti violenti a casa di amici, può essere utile cercare il dialogo con i genitori di questi ultimi.
  • Fate attenzione a eventuali cambiamenti di comportamento nei bambini e nei giovani e prendeteli sul serio. Si ritirano in se stessi? I voti a scuola peggiorano? Non riescono a dormire o fanno incubi? Il loro comportamento cambia quando usano i videogiochi? Diventano aggressivi?
  • In caso di incertezza potete chiedere consiglio a servizi specializzati (→ Ulteriori informazioni utili).
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Ulteriori informazioni utili

Video violenti

Informazioni di Prevenzione svizera della criminalità 

Film

Raccomandazioni in materia di età della Commissione svizzera del film e della tutela dei giovani (in tedesco e francese)

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