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Quattro giovani fuori al cellulare.

«Nel processo di crescita per diventare uomini, i nostri ragazzi sono lasciati a se stessi»

Su TikTok e Instagram gli influencer si celebrano ormai spesso e volentieri quali "maschi sigma": di successo, sicuri di sé e indipendenti. Ma ciò che comunicano è soprattutto una mascolinità tossica. I ragazzi hanno decisamente bisogno di modelli migliori!

Alfa? Roba vecchia. Su TikTok e Instagram gli influencer si celebrano ormai spesso e volentieri quali "maschi sigma": di successo, sicuri di sé e indipendenti. Ma ciò che comunicano è soprattutto una mascolinità tossica. I ragazzi hanno decisamente bisogno di modelli migliori!

Chi non si ricorda quanto è difficile diventare adulti? E ciò a prescindere dall’identità sessuale. In questo contributo vogliamo però occuparci specificamente dei ragazzi. Cosa vuol dire oggigiorno divenire un uomo? E come fare per aiutarli nel modo migliore in questo processo?

Seppure verso l’esterno si mostrino cool e mai lo ammetterebbero, per la maggior parte dei ragazzi diventare adulti è un percorso lastricato di insicurezze. Sono nati in un mondo complesso in cui, sebbene intaccati, gli stereotipi di genere non sono per niente scomparsi.

Uno spettro più ampio ma contraddittorio

Certo: oggi esistono star, come Harry Styles, che offrono un modello di mascolinità ibrida. Il cantante e attore britannico indossa tutine di paillette, trasparenti camicie femminili, a volte persino un tutù rosa ed è finito quale primo "uomo cis" (il prefisso «cis» indica persone che si identificano con l’identità di genere che è stata assegnata loro alla nascita) sulla copertina della rivista di moda Vogue. Il suo status di idolo delle donne è riconfermato ad ogni concerto dalle fan in visibilio.

Inoltre, al giorno d’oggi molti uomini lavorano a tempo parziale per dedicare maggiore tempo ai figli. Essi vogliono assumere il proprio ruolo di padre diversamente da quello che hanno conosciuto nella loro infanzia, vogliono essere più presenti, più coinvolti. Non vogliono più comunicare ai figli maschi che «i ragazzi non piangono» bensì dire loro che le lacrime sono una cosa normale. Che è importante mostrare i propri sentimenti.

Al contempo però, gli stereotipi tradizionali di mascolinità sono ancora molto presenti, in primis nei film e nelle serie televisive, nei videogiochi e, appunto, sui canali social. Secondo Markus Theunert, dirigente generale dell’associazione männer.ch, proprio questo ampio spettro di modelli rende difficile il processo di crescita a uomini: «Nella sua essenza, ciò che si pretende dalla mascolinità non è cambiato. Da un lato, continua a valere il vecchio paradigma secondo cui un "vero" uomo deve essere forte, produttivo, dominante e sicuro. Dall’altro, si aggiungono nuovi requisiti quali ad esempio il possesso di sensibilità, empatia, competenze sociali e presenza paterna. Ma la contraddittorietà tra questi caratteri non viene tematizzata per niente».

In alcuni blog il tono è apertamente misogino.

Bettina Bichsel

Social media: maschi sigma e pick-up artist

Considerata questa pressione, non c’è da meravigliarsi che gli adolescenti siano incerti e cerchino appigli per orientarsi. I giovani hanno infatti bisogno di modelli a cui ispirarsi e che diano loro un esempio palpabile, attrattivo e funzionante di cosa significhi essere un uomo. Gli influencer della scena dei maschi sigma, discutibili coach di mascolinità e cosiddetti «pick-up artist» (letteralmente «artisti del rimorchio») si presentano come quelli in grado di fornire esattamente ciò. Essi vantano di possedere il vero segreto per avere successo: che si tratti di soldi, carriera o donne.

Spesso (seppure non in tutti i casi) vengono superati i confini della mascolinità tossica e della misoginia.

I maschi sigma sono rappresentati generalmente come lupi solitari. Non hanno bisogno di nessuno e se ne infischiano di ciò che gli altri pensano di loro. Di conseguenza si regolano esclusivamente in base ai loro bisogni, desideri e obiettivi. Il maschio sigma si mette sempre al primo posto e al centro della propria attenzione. Le norme sociali non gli interessano. Egli vive secondo le proprie idee e regole.

E alla faccia delle regole: in base a post e video cliccati in alcuni casi migliaia o milioni di volte, per riuscire a sfondare nella lega dei (più che unici) maschi sigma è necessario...

  • essere sempre disciplinati;
  • tenere sotto controllo le proprie emozioni;
  • temprare il proprio corpo;
  • manipolare le persone;
  • non correre dietro alle donne (sono loro a dover venire da voi);
  • fregarsene di ciò che dicono gli altri;
  • non aspettarsi nulla dalla vita;
  • smettere di essere gentili;
  • rimanere concentrati sui propri obiettivi;
  • vendicarsi;
  • fidarsi solo di se stessi.


Questi esempi sono tratti da fonti diverse che scelgo consapevolmente di non citare perché non voglio dare visibilità a questi canali. In alcuni blog il tono è apertamente misogino: «In un rapporto occorre portare una nota amara e dolorosa. Per esempio: allettare la persona con attenzione concentrata per fare poi dietrofront e mostrarsi disinteressati. In questo modo la persona si sentirà colpevole e insicura. Oppure si espone la persona a isolamento e dolore provocando per esempio una lite o parlando di una separazione. Questo dà margine di manovra. Infatti, una volta fatta la pace e tornati amichevoli e amorevoli, quella persona cadrà in ginocchio davanti a voi».

La cosiddetta strategia del tira e molla è particolarmente esaltata nella scena dei pick-up artist. Il fatto che un rapporto dovrebbe basarsi sulla fiducia reciproca non è pervenuto a queste persone.

Piattaforme del genere trovano pane per i loro denti perché nel processo di crescita a uomini i nostri ragazzi sono decisamente lasciati a se stessi.

Markus Theunert, männer.ch

Messaggi semplici e allettanti

Markus Theunert ritiene che la diffusione di questi stereotipi di mascolinità tossica costituiscano un problema per tutta la società: «Piattaforme del genere trovano pane per i loro denti perché nel processo di crescita a uomini i nostri ragazzi sono decisamente lasciati a se stessi. Sin dall’infanzia mancano nella loro vita modelli maschili. Nelle strutture di custodia diurna e nelle scuole dell’infanzia la percentuale di personale maschile si attesta nettamente al di sotto del 10 per cento e nelle scuole elementari del 20 per cento. E anche per quanto concerne la partecipazione dei padri all’accudimento dei figli, questa ammonta solo (sebbene nondimeno) al 38 per cento».

Pare dunque comprensibile che i ragazzi cerchino modelli altrove. E anche che si orientino a messaggi che suonano chiari e semplici. La cosa diventa problematica quando questi messaggi si scontrano con la realtà assai più complessa.

«Al cuore di questi messaggi si trova l’idea di una mascolinità data dalla natura e inscindibile dal principio della lotta, mentre alla femminilità è associato il principio della cura» spiega Theunert. «Come messaggio può suonare attrattivo, ma da un punto di vista scientifico è un’assurdità, poiché sappiamo quanto sia forte l’imprinting culturale su questo tipo di classificazioni. Ed esso cela parecchi pericoli: primo, ostacola lo sviluppo di un atteggiamento amorevole e premuroso nei propri confronti e, secondo, si scontra presto con il mondo esterno che pone altri tipi di aspettativa».

Infatti una componente fondamentale del percorso di costruzione della propria identità quale uomo è la demarcazione dal padre.

Bettina Bichsel

Consigli per i genitori

Affinché, nella ricerca di modelli, non si rifugino nella rete, i ragazzi hanno bisogno nella loro vita quotidiana di uomini ai quali possano orientarsi e con i quali altresì scontrarsi. Infatti una componente fondamentale del percorso di costruzione della propria identità quale uomo è la demarcazione dal padre. Le discussioni e anche qualche litigio fanno parte del gioco. Se il rapporto tra padre e figlio è stabile e basato sulla fiducia, questi scontri possono avvenire senza che si arrivi a una rottura. Coltivare regolarmente attività comuni e intrattenere conversazioni che vadano al di là del «Com’è andata la tua giornata?» e «Come va la scuola?» favoriscono lo sviluppo di rapporti solidi. E andrebbero trattati anche temi quali la sessualità o la pornografia, sebbene ciò richieda uno sforzo da entrambe le parti (trovate consigli su come discutere di questi delicati temi alla nostra rubrica → Sessualità e pornografia in rete nonché nel contributo blog → «Il segreto è prenderla con tranquillità e spirito»).

In quanto genitori occorre inoltre non perdere di vista gli aspetti positivi, sebbene proprio nell’età adolescenziale sia una sfida e a volte scocciante. Dite a vostro figlio che gli volete bene, di cosa siete orgogliosi e cosa vi rende felici.

E in mancanza di un rapporto con il padre biologico, il ruolo di modello può essere assunto anche da altre figure maschili. Può trattarsi del nuovo partner o di un amico di famiglia oppure di qualcuno come l’allenatore che il ragazzo ascolta e rispetta.

Bettina Bichsel è giornalista e redattrice. Tra le sue varie attività, scrive anche per il blog di Giovani e media.