Crescere con i media
TikTok, Snapchat, ChatGPT: oggigiorno i media digitali fanno naturalmente parte della vita quotidiana dei giovani. Sono importanti per coltivare le amicizie, esprimere la propria opinione e studiare. E le domande di fondo sono spesso le stesse: chi vorrei essere? Come voglio mostrarmi agli altri? Chi mi ispira? Anche per quanto riguarda la sessualità, il flirtare e l’essere innamorati, i media digitali hanno un ruolo centrale.
I social media danno la possibilità ai giovani di presentarsi attivamente: postare foto e video, commentare e mettere un like ai contenuti ed entrare in contatto con altre persone che la pensano come loro. Questo aiuta nella ricerca di sé stessi ma può portare anche a pressioni: ottengo dei like? Vengo criticato o addirittura offeso?
I giovani vogliono decidere il più possibile da soli. Hanno tuttavia bisogno di adulti che ascoltano, promuovono il pensiero critico e sono presenti in caso di problemi.
Informazioni generali
Buono a sapersi
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Discutete con loro del fatto che godere di maggiore autonomia significa anche acquisire maggiori responsabilità, per esempio per quanto concerne i costi di un abbonamento, ma anche riguardo agli aspetti della sicurezza, a temi sensibili o al comportamento corretto nel mondo digitale.
I vostri figli ne sanno magari di più di voi per quanto riguarda le conoscenze tecniche. Le competenze mediali comprendono però, in particolare, anche la capacità di gestire in modo critico e responsabile i contenuti mediali e le possibilità offerte dalla tecnologia. Per poter trasmettere questi aspetti ai ragazzi, non dovete necessariamente comprendere tutte le app e le tendenze digitali. L’esperienza di vita che avete accumulato in quanto adulti, nonché un sincero interesse per la vita digitale dei vostri figli, sono di grande importanza in questo ambito.
Fondamentalmente, è sempre meglio esercitare una certa cautela nel condividere informazioni personali e foto di sé stessi e di altri. Spesso è impossibile cancellare qualcosa che è stato pubblicato online e i contenuti possono essere diffusi fuori dal controllo dell'autore e di chi li ha pubblicati. Inoltre, ognuno ha il diritto alla propria immagine. Prima di postare o inviare foto e video, va richiesto il consenso della persona immortalata.
Per quanto concerne le persone conosciute online, bisogna tenere conto del fatto che esistono anche profili falsi (fake profile). Spesso, purtroppo, persone con interessi sessuali nei confronti dei minori sfruttano le reti sociali e le chat per entrare in contatto con loro.
I media hanno un ruolo di primo piano per i giovani nel passaggio verso l’età adulta. Man mano che il loro desiderio di indipendenza cresce, si distinguono dai genitori, tra l’altro, attraverso il proprio consumo mediale, cercando i propri spazi (virtuali).
Sostenete i vostri figli in questo (normalissimo) processo di distacco concedendo loro gradualmente maggiore libertà, restando però sempre interessati e disponibili al dialogo.
Non tutto ciò che appare professionale e serio è poi effettivamente vero. Aiutate i giovani a sviluppare strategie per valutare in modo critico i contenuti mediali. I giovani devono inoltre apprendere a riconoscere le strategie di marketing in quanto tali, come per esempio le pubblicità che compaiono in videogiochi e app, oppure la pubblicità indiretta sui canali di influencer e di altri idoli su YouTube e sulle reti sociali.
In particolare, per quanto riguarda gli influencer e la pubblicità in generale, l'obiettivo è quello di trasmettere determinati valori, stereotipi e ideali di bellezza. Discutetene con i vostri figli e fate capire loro in modo chiaro che le foto e i video mostrati rispecchiano per lo più una realtà distorta.
I media digitali sono parte integrante della vita sociale dei giovani. Questo ha molti aspetti positivi: i giovani possono scambiare opinioni, esprimersi in modo creativo, informarsi e trovare ispirazione.
Ci sono tuttavia anche influssi negativi, ad esempio se i giovani:
hanno la sensazione di dover essere sempre raggiungibili online;
hanno paura di perdersi qualcosa (Fear of missing out, FOMO);
passano le serate guardando il telefono e soffrono quindi di mancanza di sonno;
comparano la propria vita e il proprio aspetto con quelli apparentemente perfetti delle celebrità di Internet;
vengono offesi o sottoposti a mobbing da altri utenti della rete;
si occupano eccessivamente di notizie negative o inquietanti.
Il benessere psichico dipende tuttavia anche da altri fattori. Tra questi troviamo l’autostima o la sensazione di essere parte del gruppo e di essere compresi, ma anche l’ambiente familiare. Inoltre, i social media possono essere nello stesso tempo un luogo in cui parlare di salute mentale e informarsi sulle malattie psichiche superando la stigmatizzazione.
Stabilite insieme contingenti settimanali da passare davanti allo schermo o periodi offline ben definiti. E, come genitori, restate aperti al dialogo con i vostri figli senza imporre il vostro controllo e senza giudicare frettolosamente. Domandate ad esempio: «Come ti senti quando usi/vedi/leggi questa cosa?» oppure «Cosa ti diverte? Cosa ti causa stress?» Questo genere di domande aperte aiuta i giovani a riflettere sul proprio comportamento di-gitale.
Esistono inoltre funzioni e app che permettono di tenere sotto controllo il tempo di utilizzo dello smartphone o di limitarlo. Le notifiche push possono essere disattivate. Sui social media si dovrebbero seguire solo personaggi che trasmettono sensazioni positive. Il proprio profilo personale può essere impostato su privato o utilizzato facendo sì che non sia possibile commentare.
Quello di cui i giovani hanno in assoluto bisogno è sapere che possono tornare a casa e parlare con i genitori di qualsiasi argomento: anche di ciò che li spaventa o fa sentire tristi online.
Salute mentale
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Aiuto online per adolescenti
I giovani trascorrono spesso molte ore al giorno con il proprio smartphone o giocando ai videogiochi, ma il tempo di utilizzo in sé non indica necessariamente una dipendenza. Si parla di dipendenza da Internet quando l’utilizzo è eccessivo e danneggia la personalità e la salute di una persona. Un utilizzo problematico può comunque avvenire anche senza che si realizzino tutte le condizioni per una dipendenza. Segni di un utilizzo problematico di Internet possono essere:
il giovane sente un impulso irresistibile ad essere sempre online e non può trattenersi nemmeno quando questo comportamento ha conseguenze negative (perdita di controllo);
non incontra più i suoi coetanei (oppure gli incontri avvengono solo online) e non partecipa volentieri alla vita di famiglia;
non manifesta più interesse per le attività ricreative che prima considerava importanti;
sembra spesso stanco/a, non è più performante (a scuola o sul lavoro) e si ritira sempre più in sé stesso/a.
Se volete parlare di questo argomento con i vostri figli, evitate di rimproverarli. Dite loro invece che siete preoccupati, chiedete loro se va tutto bene e se si sentono a loro agio con il loro utilizzo dei media. Talvolta i giovani hanno difficoltà a porsi dei limiti e auspicano un aiuto. Potete offrire loro il vostro sostegno in quest’ambito, come pure nella ricerca di altre attività nel tempo libero che potrebbero fare da alternativa ai videogiochi e ai social media.
È importante anche capire che non è Internet in sé a creare la dipendenza. Ci sono tuttavia contenuti che sono impostati in modo tale da comportare un potenziale rischio di dipendenza. Tra questi troviamo i videogiochi o i social network come TikTok, Snapchat e Instagram. I fornitori di questi servizi mirano a far sì che gli utenti restino online il più a lungo possibile. Per questo sviluppano apposite strategie, come ad esempio raccomandazioni basate sulle preferenze individuali o ricompense per i progressi fatti nel gioco e per l’interazione quotidiana.
Discutete con i vostri figli di questi meccanismi e cercate di capire cosa si nasconde dietro il loro consumo intensivo dei media. Talvolta si tratta di un desiderio di appartenenza o del piacere di essere apprezzati e di ottenere successo.
Per conoscere i servizi di consulenza professionale nella vostra regione, potete consultare i siti seguenti:
Videogiochi
Social media
Ulteriori link
Servizi di consulenza
La parola sexting descrive l’invio digitale di immagini o video erotici in cui la persona rap-presentata è nuda o in posa provocante. Per i giovani, i selfie erotici possono essere una forma di comunicazione sia all’interno di una relazione che per flirtare o esplorare la propria identità (sessuale). L’importante è che i giovani sappiano quali rischi sono legati a questa pratica e in quali casi anche i minorenni possono rendersi punibili penalmente.
Il sexting non è perseguibile, a condizione che sia fatto consensualmente e che la differenza di età tra i giovani coinvolti non sia superiore a tre anni.
Il sexting è punibile quando vengono fatte pressioni. È il caso, ad esempio, se qualcuno scrive: «Mandami una foto di nudo o tra noi è finita.» Oppure: «Ma tu mi ami, no? Provamelo e mandami una foto in biancheria sexy.» Anche i ricatti con riprese intime sono sempre più frequenti. In questi casi si parla di sextortion. Maggiori informazioni su questi atti perseguibili penalmente sono disponibili nella nostra rubrica «Aggressioni sessuali online».
Ricordate sempre: qualsiasi foto può essere divulgata più di quanto si desideri. E discutete anche del fatto che essere erotici e provocanti non significa doversi mostrare nudi.
Se si vogliono comunque scattare foto di nudo (in un contesto sicuro), occorre assicurarsi che il volto non sia visibile e che nulla possa ricondurre alla propria persona.
Pornografia e sexting
Aggressioni sessuali
Ulteriori link
Il tema della sessualità esercita grande fascino tra i giovani. Alcuni adolescenti utilizzano il telefonino per scambiarsi immagini o video scaricati dalla rete. L’importante in questo
caso è essere consapevoli della situazione giuridica. In breve: i minori di 16 anni non si rendono punibili se guardano video porno online. Ma chiunque rende accessibile materiale pornografico a minori di 16 anni, per esempio inviandolo via chat o mostrandolo su un telefono cellulare, è perseguibile penalmente, anche se è minorenne.
Se dunque sul cellulare dei vostri figli trovate del materiale pornografico, dovete intervenire. Innanzitutto, spiegate loro che non devono divulgare video e immagini del genere. Attenzione: alcuni servizi di messaggistica istantanea salvano automaticamente sul cellulare i contenuti ricevuti nelle chat di gruppo. Disattivate questa funzione se, per esempio, i vostri figli fanno parte di gruppi di messaggistica con molte persone.
I programmi per la protezione dei minori filtrano i siti Internet con contenuti pornografici, ma non sono in grado di garantire una protezione completa.
Anche se forse non è un tema facile da affrontare, dialogare apertamente di pornografia, sessualità e di stereotipi sui ruoli di genere aiuta ad analizzare criticamente e a contestualizzare concetti ed esperienze nell’ambito dell’utilizzo dei media. Questi ultimi sono tanto più influenti laddove mancano le esperienze personali, il confronto con gli altri e una posizione personale ben definita.
Pornografia e sexting
Gli influencer sono le star della giovane generazione di Internet, gli idoli e allo stesso tempo i modelli di molti bambini e giovani. Spesso non sono tanto più grandi dei loro stessi fan e pubblicano contenuti che riguardano non solo la loro vita privata ma anche temi che entusiasmano bambini e ragazzi: stile di vita, moda ed estetica, fitness, salute, videogiochi, comicità. Esistono anche profili che mirano a sensibilizzare su temi sociali quali sostenibilità, ecologia, salute mentale o giustizia sociale.
Con i loro post su Instagram, YouTube, Snapchat o TikTok, gli influencer raggiungono milioni di clic e, in alcuni casi, realizzano guadagni consistenti.
La facciata apparentemente stilosa della vita di questi personaggi può esercitare una certa attrazione sugli adolescenti. La presenza di influencer di successo sui social media può dare l’impressione che la strada per la notorietà e il successo sia tutta in discesa. E non si vedono le sfide e gli sforzi che ci sono dietro.
Anche se il desiderio di vostro figlio di diventare influencer può essere irritante, prendetelo sul serio e dialogate in modo aperto, proprio come fareste per l’interesse espresso verso qualsiasi altra professione. È importante parlare con i bambini e i giovani delle realtà e degli ostacoli che caratterizzano questo ambito professionale, affinché possano considerarli con ponderazione.
Influencer e pubblicità

Il contenuto di videogiochi, film e serie può disorientare, turbare e sollecitare eccessivamente anche i giovani. È quindi essenziale che comprendano il principio delle indicazioni dell’età minima e che non è necessariamente motivo di vanto guardare un film o giocare un videogioco che non è considerato adatto alla propria fascia d’età.
Sono considerati problematici ad esempio:
rappresentazioni realistiche di violenza, come ad esempio torture o tentativi di suicidio;
rappresentazioni sessualizzate o degradanti senza spiegazione del contesto;
scene che potrebbero causare paura, come ad esempio nei film horror con elementi psicologici;
temi come l’autolesionismo, l’abuso o la morte mostrati in modo drastico o fuori contesto;
minimizzazione di comportamenti rischiosi, come ad esempio il consumo di droghe o prove di coraggio pericolose.
Nel caso dei videogiochi, i simboli PEGI, uniformi a livello europeo, permettono di capire, insieme alle indicazioni dell’età minima, se in un gioco compaiano contenuti violenti e/o a sfondo sessuale, droga, discriminazione, linguaggio scurrile, contenuti terrificanti, elementi di gioco d'azzardo o acquisti in-game. Parlatene con i vostri figli e siate presenti per decidere o giocare insieme in caso di insicurezza.
Ultimo aggiornamento del testo il 12.11.25